DALL’ICI ALL’IMU : UNA PATRIMONIALE DA 9 MILIARDI DI EURO
USIAMOLA PER FARE BENE IL FEDERALISMO MUNICIPALE
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Anticipare Imu. Una scelta figlia dell’emergenza.L’Imu è un’imposta decisa dal Governo Berlusconi, con il sostegno della Lega, nel 2011. Il Decreto Salva Italia ne ha anticipato l’applicazione di 2 anni, dal 2014 al 2012. È una scelta dettata dall’emergenza sui conti pubblici che il Governo Monti ha ereditato dal passato. Si tratta, di fatto, di una patrimoniale che frutterà alle casse dello Stato 9 miliardi di gettito annuo.
In Italia i patrimoni immobiliari sono stimati in 5.400 miliardi di euro, di cui le abitazioni incidono per l’83%. Con questi numeri, è difficile immaginare una tassa sul patrimonio che non consideri questa “ricchezza”. Del resto in tutti i Paesi che applicano il federalismo è prevista un’imposta sulla casa.
Superata l’emergenza, tuttavia, sarà necessario riformare radicalmente il meccanismo che regola l’autonomia finanziaria e fiscale degli enti locali.
Imu del domani: uno strumento per il vero federalismo.
Attualmente lo Stato eroga ai Comuni come trasferimenti circa 9 miliardi di euro, quasi la stessa cifra che i Comuni forniranno allo Stato attraverso l’Imu.
L’Imu può diventare lo strumento per realizzare il vero federalismo, ad una condizione: lo Stato deve lasciare ai Comuni tutto il gettito dell’Imu (e non solo il 50% come avverrà adesso); in cambio i Comuni dovrebbero rinunciare in toto ai trasferimenti statali. Per i conti dello Stato non cambierebbe nulla, ma i Comuni avrebbero la possibilità di realizzare, per la prima volta, una vera autonomia impositiva e finanziaria.
Una parte del gettito dovrà finanziare un fondo perequativo orizzontale, per riequilibrare squilibri come quelli tra i Comuni turistici, più ricchi di entrate da seconde case, e i Comuni periferici. All’interno di questo fondo, la redistribuzione dovrà basarsi sui fabbisogni standard, che, come stabilito dal Governo Berlusconi, saranno definiti entro il 31 dicembre 2013.
Cinque passi verso un vero federalismo fiscale.
Il vero federalismo fiscale, superata la fase dell’emergenza, può nascere solo da alcune modifiche al Decreto sul federalismo fiscale varato dal Governo Bossi Berlusconi:
Ecco quali:
a) Eliminare i trasferimenti statali verso i Comuni.
b) Lasciare il gettito dell’Imu al 100% ai Comuni.
c) Istituire un fondo perequativo tra i Comuni.
d) Assegnare ai Comuni , direttamente, parte del gettito della cedolare secca, della tassa di registro e della tassa ipotecaria, in modo da incentivare a livello locale la lotta all’evasione.
e) Lasciare al 100% ai Comuni la tassa sui servizi (TARES).