IMU: “PASSARE AI FABBISOGNI STANDARD PER LASCIARE L’IMU AI COMUNI”
Ecco il Link che apre il dossier
Lasciare l’IMU ai Comuni è un obiettivo sacrosanto, ma non possiamo illuderci: per raggiungere quel risultato c’è un percorso preciso da fare. Serve l’introduzione per i Comuni dei fabbisogni standard e la revisione delle rendite catastali laddove queste sono esageratamente basse. Solo così si potranno evitare le attuali sperequazioni e si potrà usare in modo intelligente il fondo riequilibrio”. Il Senatore Marco Stradiotto sintetizza così il quadro che emerge dall’analisi relativa alle proiezioni del gettito IMU pro-capite per i comuni capoluogo di provincia delle regioni a statuto ordinario.
Confrontando entrate IMU previste e trasferimenti statali – spiega il Senatore Stradiotto – si possono evidenziare subito gli squilibri esistenti tra i diversi enti. Comuni come Siena, ma anche Padova, Lecco, Monza e Roma avrebbero tutto da guadagnare nel trattenere per intero il gettito IMU, ma per realtà come Cosenza, Napoli e Potenza le perdite calcolate su base pro-capite sarebbero considerevoli. Questo accade per un insieme di fattori che va dalle disparità nei “trasferimenti storici” alle rendite catastali sottostimate, e in alcuni casi a veri e propri fenomeni di elusione dell’IMU. I Comuni vanno quindi responsabilizzati su due fronti: lotta all’evasione e aggiornamento delle rendite catastali affinché non vi siano inutili sperequazioni alla base che trasformano il fondo di riequilibrio in uno strumento di assistenzialismo fuori tempo.
Si tratta di azioni pregiudiziali, senza le quali è impensabile lasciare il 100% dell’IMU ai Comuni, perché le sperequazioni potrebbero riverberarsi pesantemente a livello nazionale. L’azione del fondo di riequilibrio deve essere volta ad ammortizzare le sperequazioni nelle entrate per i Comuni, ma solo qualora queste non siano il frutto di scelte politiche irresponsabili o di fenomeni illeciti come evasione ed elusione.
In allegato il dossier con i dati del gettito IMU pro-capite relativo alla prima rata già incamerata e al gettito presunto 2012.
