ANDAMENTO DEI CONTI PUBBLICI NELLA SECONDA REPUBBLICA
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Il nuovo studio elaborato dal senatore del PD Marco Stradiotto all’interno del laboratorio TrecentoSessanta, dopo quello sul federalismo fiscale e su quello municipale, diffusi rispettivamente a dicembre 2010 e giugno 2011, analizza l’andamento di alcuni tra i più rilevanti parametri economici in relazione ai governi che si sono succeduti dal 1993 ad oggi. E prova a tirare alcune somme.
Quante volte, nelle riunioni e negli incontri in giro per il territorio, mi sono sentito dire che siamo tutti uguali e che, se siamo arrivati a questa situazione, le responsabilità sono equamente divise tra governi di centrodestra e centrosinistra. La mia passione per i numeri, per le statistiche e per tutti quei dati che, a differenza di tante inutili chiacchiere, non sono “fumo” ma valori concreti mi ha portato a fare una ricerca storica che analizza l’andamento di alcuni parametri economici in relazione ai governi che si sono succeduti dal 1993 ad oggi e a raccoglierli in un dossier.
Si parte dall’andamento della crescita esponenziale del debito pubblico a partire dagli anni 80, e mi verrebbe da chiedere ai vari Sacconi, Cicchitto e Brunetta chi in quel periodo era al governo. Poi mi sono soffermato, in particolare, sui dati relativi al periodo della cosiddetta Seconda Repubblica. Il dato più sorprendente, tra questi che dimostrano la diversa azione dei governi che si sono succeduti in questi ultimi 18 anni, è quello relativo all’avanzo primario, ossia quello che resta delle entrate, tolte le spese e al netto degli interessi del debito pubblico. Il dato sull’avanzo primario è la vera cartina di tornasole per l’attività di un governo. L’analisi e il grafico dimostrano che ogni qualvolta il centrodestra è al governo il dato sull’avanzo primario diminuisce, mentre sono significativi, da questo punto di vista, i dati dei governi Prodi nel 1997 e nel2007, in entrambi i casi dopo il solo primo anno di attività.
Gli effetti positivi si riverberano anche sul rapporto debito/PIL: anche in questo caso, sia nel biennio 1995-1996 che nel biennio 2006-2007, i governi di centrosinistra hanno invertito la tendenza. Se guardiamo il dato sul deficit in rapporto al PIL, le risultanze sono sempre le stesse: nel corso degli ultimi 18 anni i dati migliori sono stati ottenuti dal governo Amato, nel 2000, con un deficit pari al -0,8% e dal governo Prodi, nel 2007, con un deficit pari a -1,5% . Escludiamo i dati relativi al periodo antecedente l’introduzione dell’euro, in cui il deficit correva con valori sopra il 7% e in alcuni casi addirittura sopra l’11%, e osserviamo il periodo post introduzione, i dati peggiori sono quelli relativi ai governi Berlusconi con deficit del -5,4% nel 2009, del -4,6% nel 2010 e del -4,3% nel 2005. Sono molto interessanti anche i grafici e i dati relativi a disoccupazione, occupazione, inflazione, pressione fiscale e tanti altri parametri.
Dai dati emerge una risposta chiara alla domanda posta dal titolo: i governi non sono tutti uguali!
Vogliamo invertire i dati su debito, deficit, avanzo primario, inflazione? Se la risposta è si, c’è una cosa da fare subito: cambiare l’attuale governo! In tutti questi anni, Berlusconi e Tremonti hanno dimostrato solo di essere bravi a fare aumentare debito e deficit e senza peraltro diminuire la pressione fiscale.
Marco Stradiotto
Maurizio Sarlo
Ago 16, 2011 -
Caro Senatore, se malgrado le statistiche evidenti, hanno poi governato uomini diversi, ci sarà pure una ragione, no?
Possibile che gli uomini che stanno al sx/cx abbiano pregi tali da aver fatto governare un cx/dx così evidentemente meschino?
La verità e che Tutti (dx, sx, cx) avete una ottusità che fa paura. A sx avete sempre fatto prevalere l’opinione che chi tira il carretto di questo Paese (ovvero micro/piccola e media impresa, unitamente al suo indotto di lavoratori: maggioranza) fosse il male dello Stato con la sua diffusa evasione. falso! Sono solo Persone troppo imegnate a produrre e indifese a non accorgeresi quanto il debito pubblico promosso da “ladri in doppiopetto” abbia portato a livelli insostenibili. Il 66% di tasse non si può e non si deve pagare! Negli altri Stati è diverso perchè le Multinazionali e lo Stato la fanno da padroni, potendo scaricare sulla collettività internazionale il loro peso iniquo. Fatevene una ragione. Il Mondo si è globalizzato e servono regole ferree contro ogni sperequazione: su materie prime e denaro in testa (veri mali strutturali!
Andrea
Ago 16, 2011 -
ottimo lavoro statistico,come sempre i numeri non mentono mai anche se, diamo a cesare quel che è di cesare, non contestualizzano il momento storico.
Sarei curioso di vedere uno studio analogo di Spagna, Gran Bretagna e Francia e di confrontare i numeri al netto delle spese militari che, sicuramente, in UK e in Francia incidono molto più che da noi e Spagna.
Comunque, grazie, ottimo lavoro.
Danilo Passadore
Ago 17, 2011 -
Egregio senatore, la ringrazio per la riflessione e la presentazione dei dati da lei raccolti. E’ purtroppo evidente però che i numeri, in particolar modo nella interpretazione politica, si possono leggere ed interpretare a seconda dello schieramento di appartenenza, si possono trovare in rete altrettante tabelle che dimostrano l’esatto contrario di quello che lei sostiene.
Lasciando comunque perdere questa sterile discussione, volevo spiegarle il motivo per cui sempre i più cittadini italiani vi considerino tutti uguali, da destra a sinistra.
Innanzi tutto nessun governo, da che abbia memoria il sottoscritto, ha mai pensato di rivedere in maniera convincente e seria, non dico l’eliminazione, ma almeno la riduzione dei vostri privilegi. Neppure nei momenti più difficili per il nostro paese siete stati in grado di rinunciare a qualche cosa. Non ci sono state remore invece a far prelevare dalle nostre tasche l’Euro tassa (Prodi) ed il 6 per mille dai conti correnti (Dini).
Ma per essere più preciso volevo indicare solo alcuni dei privilegi ai quali mi riferisco:
vitalizi;
stipendi;
rimborsi spese;
possibilità varie di viaggiare gratis;
esenzione al pagamento del biglietto per molti intrattenimenti;
auto blu;
pasti praticamente gratis nei ristoranti di camera e senato;
nessun controllo o riduzione di stipendio in caso di mancata presenza alle sedute parlamentari;
e potrei continuare.
Se lo gradisce le fornisco uno studio della UIL sul costo e gli sprechi della politica ai quali tutti voi contribuite.
Quello che stride di più comunque è il fatto che molti come me dovranno lavorare per più di 40 anni per poter, forse un giorno, andare in pensione. Per voi sono sufficienti 5 anni di legislatura.
Nessuno poi riflette sul fatto di evitare che l’impegno politico diventi una vera e propria professione limitando al massimo a due le possibilità di entrare in parlamento o al senato.
Voglio fare una piccola domanda al centro sinistra che tanto (e ha ragione) inveisce contro il presidente del consiglio Berlusconi che per troppi anni ha governato l’Italia. Perchè durante i governi da voi presieduti, tenuti assieme dal SOLO cemento dell’anti Berlusconismo, non siete stati in grado (o non avete voluto) emanare una legge sul conflitto di interesse? Forse srebbe bastato questo per evitare altri governi Berlusconi.
Vede egregio senatore, per questo e molti altri motivi i cittadini (a mio avviso) vi ritengono tutti uguali.
Cordialmente danilo Passadore.
Danilo Passadore
Ago 17, 2011 -
Aggiungo solo un link che esplicita il concetto più di 1000 parole.
http://youtu.be/kUtZDi1gBWs
Danilo Passadore
Marco
Ago 17, 2011 -
Caro Danilo, ti rispondo in merito alla domanda sul conflitto d’interesse, per tutto il resto ti rispondo punto su punto ma in questo momento non ho il tempo sufficiente, ebbene voglio ricordarti che il centrosinistra ha governato nel periodo 1996-2001 (elezioni vinte grazie alla desistenza ) e nel periodo 2006-2008. Nel 1996 prima Bertinotti e poi Mastella non hanno voluto che il conflitto d’interessi venisse affrontato, e nel secondo periodo non passavano neanche le dimissioni dei senatori immagina se sarebbe passata la legge sul conflitto d’interessi. Questo cosa significa semplice il centrosinistra non ha mai avuto i numeri per fare una legge seria sul conflitto d’interessi…questa e’ la realtà , poi se vogliamo raccontarci le favole facciamolo pure…
Marco
Ago 18, 2011 -
Caro Danilo, ti dovevo una ulteriore risposta in merito a tutte le cose che hai scritto. In merito a quello che dice la UIL io inviterei il Sindacato di fare prima di tutto pulizia in casa propria , prima di guardare gli sprechi e i privilegi degli altri, secondo me nella casta dei sindacati c’è più grasso che cola che nella politica. Ma non intendo glissare la domanda il PD si sta impegnando per una vera riduzione dei costi della politica. Le proposte che abbiamo fatto sono state molte da ultima il dimezzamento dei parlamentari, ma abbiamo anche la proposta in merito al superamento del meccanismo dei vitalizi per passare al sistema previdenziale contributivo. Sulle auto blu vai a leggerti la mia proposta di legge che il centro destra ha respinto. Mentre per quanto riguarda stipendio e altri presunti privilegi ti invito a leggere la lettera che ho inviato ai colleghi e che trovi sul mio sito, ti allego il link http://www.marcostradiotto.org/varie/sfatare-un-mito-e-riformare-un-sistema-per-farlo-e-necessario-isolare-le-mele-marce/
Ciao a presto: Marco
Marco
Ago 18, 2011 -
Caro Danilo, rispondo molto volentieri a questo filmato, io non sono componente della Camera ma del Senato e di conseguenza non ho preso parte alla votazione dell’ordine del giorno presentato dall’Onorevole Borghesi; comunque se lo stesso odg fosse stato messo in votazione al Senato non avrei votato favorevolmente.
Va chiarito che non si trattava di una proposta di legge ma di un ordine del Giorno e se fosse stato approvato quell’odg la Camera (e quindi la collettività) non avrebbe risparmiato mezzo euro, anzi avrebbe speso di più per il contenzioso che si sarebbe creato tra l’Amministrazione della Camera e gli ex Deputati (in virtù dei diritti acquisiti).
Anch’io ritengo assurdo che vi siano ex parlamentari cinquantenni che percepiscono un vitalizio, o altri che lo percepiscono dopo aver fatto il parlamentare per pochi mesi, ma sò che, a parte quelli già oggi usufruiscono di questo privilegio, per tutti gli altri non è più così da parecchio tempo!!
Non è possibile modificare tale situazione in virtù, appunto, dei diritti acquisiti, di conseguenza Borghesi ha presentato quell’Odg come specchietto per le allodole sapendo che non poteva essere approvato ………perchè non l’ha presentato 3 anni fa quando era in maggioranza? Lo stesso ODG è stato presentato quest’anno ed è stato dichiarato inammissibile sia da Fini che da Schifani.
Questo non significa che non si debbano cambiare le cose, ma lo si può fare per il futuro come è stato fatto a partire dalla XIII legislatura.
Gli esempi citati dall’onorevole Borghesi sono relativi al meccanismo esistente prima del 2001, a partire dal 2001 e poi ancora nel 2007 i meccanismi relativi al diritto al vitalizio sono stati enormemente modificati. Per i nuovi eletti, a partire dal 2001, il diritto al vitalizio parte dal compimento del sessantacinquesimo anno d’età e sono stati modificati i coefficienti di calcolo.
La strada da percorrere e fattibile senza incappare nei ricorsi è quella di applicare dei superprelievi a chi gode dei vitalizi e di prevedere il divieto di cumulo con altre pensioni.
Inoltre ,personalmente mi sto impiegando per modificare profondamente il meccanismo dei rimborsi spese, in modo che diaria e spese per il personale vengano erogati al parlamentare solo previa presentazione dei costi realmente sostenuti: si tratta di una proposta fattibile e che potrà dare risparmi reali spero di riuscire a convincere la maggioranza dei colleghi..
Spero di essere stato esauriente.
Cordiali saluti. Marco
Danilo Passadore
Ago 19, 2011 -
La ringrazio per le risposte così precise.
Solo alcuni chiarimenti: nessuno pretende di cambiare i privilegi acquisiti dai parlamentari, certo è che se veramente ci fosse la buona volontà si potrebbe accelerare l’iter per rivederli, così come i “privilegi”. Quando io ho iniziato a lavorare potevo andare in pensione dopo 35 anni di lavoro e questo era un diritto acquisito grazie alle lotte operaie che i miei predecessori avevano portato avanti. Ebbene, questo diritto acquisito mi è stato cambiato più volte.
Se manco dal lavoro devo dare le giuste motivazioni,altrimenti si trattengono proporzionalmente lo stipendio (potrei rischiare anche il licenziamento), l’altro ieri in Senato durante la seduta “tecnica” sulla nuova finanziaria, eravate presenti in 22 Senatori…
Ora la finisco quì, apprezzo il lavoro che sta facendo e spero di cuore che riesca a portarlo a termine.
Cordiali saluti, Danilo Passadore.