Una squadra vera per la Città Metropolitana di Venezia
Le elezioni di domenica 9 agosto hanno avviato, di fatto, il percorso per la creazione della Città Metropolitana di Venezia.
Elezioni, ovviamente, “anomale” perché riservate esclusivamente ai Consiglieri Comunali e ai Sindaci, ma proprie e adeguate a questa fase costituente.
Scegliere di “essere metropolitani” non è scontato.
È necessario un cambio di passo e di mentalità. I campanili, per la nostra cultura, restano dei punti di riferimento essenziali, ma la complessità dei problemi che coinvolgono il nostro territorio, non troverebbero mai soluzione se affrontati su scala esclusivamente comunale.
La Città Metropolitana di Venezia, da questo punto di vista, rappresenta una grande opportunità per cogliere la quale è necessario iniziare immediatamente a lavorare, senza polemiche e distinguo, facendo immediatamente squadra.
Questa sarà una fase fondamentale nella quale la collaborazione tra il Sindaco, i diciotto consiglieri metropolitani e la Regione Veneto saranno fondamentali.
L’elezione dei consiglieri metropolitani ha fornito dei segnali molto positivi e importanti, innanzitutto la partecipazione che non era scontata considerata la data tipicamente più da vacanze che da elezione.
Ma l’aspetto più importante, a mio modo di vedere, è il fatto che alcuni sindaci che avevano criticato questo nuovo ente minacciando di non far parte del nuovo ente proponendo di passare ad altre province hanno deciso di candidarsi e sono stati eletti, questo è un chiaro segnale che la forza attrattiva del nuovo ente esiste.
Ritengo che questo sia frutto della valutazione che anche i più scettici abbiano fatto e cioè che le vecchie Province sono in via di disarticolazione e di perdita del rango costituzionale, sostituite da “enti di area vasta” destinati a diventare strumenti di supporto amministrativo dei comuni e soprattutto di quelli più piccoli. La scomparsa delle province rende ancora più rilevante la contestuale nascita delle Città Metropolitane (queste sì dotate come i comuni del rango costituzionale), che però, rispetto al passato dei vecchi enti, più che al territorio, come ambito di riferimento, hanno come mission lo sviluppo.
Va ricordato che in Europa, le città metropolitane sono diventate i luoghi privilegiati per affrontare la sfida della competizione economica e sociale, sono diventate il motore che traina lo sviluppo.
Ora è necessario crederci ed in questo spero che il Sindaco Luigi Brugnaro abbia la forza e la volontà di rendere concreto e reale quanto ha sempre sostenuto, anche nei ruoli precedentemente svolti, in merito alle opportunità che può fornire la Città metropolitana di Venezia ai nostri territori e ai nostri concittadini.
Molto interessante sarà anche l’approccio verso i territori e i comuni oggi esterni alla Città Metropolitana, la legge Delrio ha scelto d’incardinare l’ambito metropolitano all’interno dei confini delle vecchie Province, per partire non si poteva fare diversamente. Ma mentre per gli ambiti provinciali di Roma, Milano e Napoli l’ambito metropolitano ingloba una struttura territoriale compatta, per alcune città come Venezia è naturale pensare ad un coinvolgimento di altre Città confinanti, come Padova e Treviso che dal punto di vista economico e trasportistico sono, di fatto, un tutt’uno con Venezia.
La settimana scorsa Paolo Giaretta, Ivo Rossi e Giorgio Santini hanno inviato ai quotidiani una lettera che segnalava la peculiarità dell’area centrale del Veneto in particolare il rapporto e l’integrazione esistente tra Venezia, Treviso e Padova. Nella missiva hanno mostrato di apprezzare molto le dichiarazioni di Brugnaro che mostrava di non voler chiudersi dentro incerti confini, immaginando per Venezia una vocazione globale in stretto rapporto con il solido tessuto che la circonda.
Se il Sindaco Brugnaro vorrà veramente una Città Metropolitana con queste caratteristiche, troverà da parte dei consiglieri eletti nella lista insieme per la città metropolitana di Venezia tutto l’appoggio necessario per farlo.
Auguri di buon lavoro al Sindaco Brugnaro e a tutti i 18 consiglieri metropolitani.
Marco Stradiotto