Astensione in Sicilia: analizziamo bene i dati dell’affluenza nelle elezioni precedenti
Negli ultimi 11 anni in Sicilia si è votato 4 volte per eleggere il Presidente e l’assemblea regionale: in tre occasioni si è votato nella sola giornata di domenica (nel maggio del 2001, nel maggio del 2006 e da ultimo nell’ottobre scorso), mentre nell’aprile 2008 le elezioni regionali si sono svolte contestualmente alle elezioni politiche e si sono tenute nelle due giornate di domenica e lunedì.
Nelle elezioni regionali del maggio 2001 i votanti furono il 63,47% degli aventi diritto, in quelle del 2006 il 59,16 % degli aventi diritto.Nell’aprile del 2008, invece, i votanti furono il 66,68 % degli aventi diritto, dato quest’ultimo “gonfiato” dalla concomitanza delle elezioni politiche e dal doppio del tempo a disposizione degli elettori (due giornate anzichè una).
Com’è noto i votanti delle ultime elezioni di domenica sono stati solo il 47,3% degli aventi diritto.
Dai predetti dati emerge che la Sicilia non ha mai mostrato tradizionalmente una forte partecipazione al voto, anche se l’affluenza delle ultime elezioni ha davvero toccato il fondo. Tuttavia, per misurare con obiettività il fenomeno occorre confrontare dati omogenei, ovvero la percentuale della compagine votante di quest’anno con quelle del 2001 o del 2006.
Se confrontiamo i dati dell’affluenza del 2006 con quelli del 2012 vediamo che l’incremento dell’astensione è stato dell’11,86%.
L’aumento dell’astensionismo (11,86%) è sicuramente il frutto del seme pericoloso dell’antipolitica, ma c’è anche dell’altro.
Mi sembra pregnante il commento di un mio amico siciliano all’esito delle ultime elezioni: “In Sicilia il voto è sempre stato molto clientelare, ma nel momento in cui la politica non ha potuto dare e promettere nulla, a causa del disastro finanziario della Regione, gli elettori abituati a ricevere se ne sono stati a casa.”
Credo che l’amico siciliano non abbia tutti i torti. Certo il “test Sicilia” ha prodotto dei risultati importanti, gli elettori siciliani che se ne sono stati a casa hanno mandato un segnale forte, ma non è detto che le persone che hanno mandato quel segnale siano tutti dei cittadini modello…
Sul risultato elettorale del Presidente Rosario Crocetta mi sento di affermare: “se veramente ha promesso ai siciliani le stesse cose che ha detto l’altra sera a Ballarò quel 30,5% di voti valgono molto di più del 60% di Lombardo.”
Buon lavoro Presidente!
Marco Stradiotto
Simone
Nov 1, 2012 -
Se fosse effettivamente così, sarebbe un buon segnale perché significherebbe che al massimo l’11% sono elettori clientelari (magra consolazione, visto che l’obiettivo dovrebbe essere lo 0%).
Oltretutto, permettimi, ma trovo poco rispettoso dire che alla fin fine forse non si è perso molto.
Innanzittutto perché tra quell’11% ci sono dei delusi che non sono clientelari. Se non si danno dati precisi, chiunque di loro potrebbe sentirsi offeso essendo affiancato ai clientelari. Prova a metterti nei panni loro a leggere un commento così. Ti arrabbieresti anche tu.
In secondo luogo, evidenziare che comunque la Sicilia ha sempre avuto una bassa affluenza, non rafforza la vittoria di Crocetta (non del PD). Anzi proprio perché l’affluenza è diminuita in una regione in cui essa è sempre stata bassa, è proprio segnale di un mega fallimento (detto in termini twittettari un #megafail). Significa che la Politica non solo non ha saputo motivare il cittadino ma, al contrario, l’ha ulteriormente motivato. L’ha ribadito anche Rosy Bindi a Otto e Mezzo.
Terzo, ultimo ma non ultimo. L’11% come frutto del seme dell’Antipolitica? Beh, cerchiamo di dare il giusto peso alle parole. Antipolitica significa essere contrari alla politica. Gli italiani stanno dimostrando di non esserlo, mettendosi direttamente in gioco (il 20% nazionale e il quasi 15% in Sicilia – primo partito – di M5S ne è una prova). Gli Italiani sono stanchi di QUESTA politica, di QUESTI partiti e di QUESTA classe dirigente. Cambierei il termine in Antioligarchia. Allora sì, ti do ragione. Quell’11% è frutto dell’antioligarchia.
Marco
Nov 1, 2012 -
Ciao Simone,
non diciamo cose molto diverse, io ho detto che dentro quell’11,86 % di astensione, in più rispetto al 2006, non c’è solo l’antipolitica ma ci sono anche elettori ai quali non è stata garantita qualche clientela…
Secondo il mio punto di vista chi sta a casa e non va a votare sbaglia! non ci sono ne se e ne ma e nemmeno alibi…
Non è un caso il fatto che nelle regioni dove tradizionalmente c’è più astensione siano tra i diversi territori italiani quelli amministrati peggio….
Ognuno ha la classe dirigente che si merita sopratutto se quando c’è da scegliere te ne stai a casa o se invece per decidere pretendi qualcosa in cambio…
Ciao a presto.
Marco
Marco
Nov 2, 2012 -
Ciao Senatore,
in sostanza dici che in quell’11,86 di astensione, in parte è dovuta al fatto che alcuni nn vedevano garantiti i propri bisogni ed interessi come nel passato e quindi nn erano incentivati a partecipare alle elezioni. Se tuttavia sono veri i dati che alcuni istituti di ricerca hanno diffuso sulle preferenze, cioè che nelle elezioni siciliane nel M5S solo il 56% di chi vota il partito esprime anche la preferenza – mentre per il PD l’84%, per il MPA il 96%, per l’UDC il 95% – forse proprio chi è andato a votare aveva un incentivo a partecipare alle elezioni. E se fosse che le clientele sono andate cmq a votare mentre i non garantiti sono rimasti a casa?
Marco
Nov 2, 2012 -
Ciao, i dati dei voti dati alle liste con preferenza rispetto a quelli dati solo alle liste nel sud Italia è sempre molto alto. I dati da te elencati sono una chiara dimostrazione di questo, anche il 56% relativo al movimento 5 stelle è alto (rispetto al fatto che per MS5 si è trattato sicuramente di un voto d’opinione). Non c’è dubbio che nel voto di preferenza si annidi il voto clientelare, ma li trovi anche il voto verso la persona conosciuta.
Io non ho scritto che tutto il voto clientelare se ne sia stato a casa ho scritto che in quel 11,8% di astensione in più, rispetto al 2006, c’è dell’antipolitica ma anche una parte di voto clientelare che la politica non è riuscita a riattivare non potendo proporre voto di scambio. Se leggi L’Espresso trovi un articolo che dice, adifferenza delle altre occasioni, che i carcerati si sono astenuti in massa (la cosa buffa è che la mia riflessione l’ho scritta prima di leggere L’Espresso).
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/sicilia-la-mafia-si-e-astenuta/2193991?ref=HREC1-11
Credo che anche questo debba far riflettere….quello che volevo dire è che non è detto che gli elettori migliori siano quelli che se ne restano a casa anzi…. Ciao a presto. Marco
matteo
Nov 2, 2012 -
il fatto che l’astensionismo sia passato dal 40.84% al 52.7% significa che in percentuale l’astensionismo è aumentato di circa il 29 percento dal 2006 al 2012 e non del 11,86% come erroneamente indicato.
Marco
Nov 2, 2012 -
Hai ragione! quando si fanno le percentuali tutto è relativo e tutto dipende da che dati si vogliono rapportare, tant’è che io non ho fatto le percentuali. Io mi sono limitato a fare somme e sottrazioni. Mi interessava confrontare quanti elettori sono stati a casa rispetto al 2006 e questi sono 11,86% del totale degli elettori. Che quella fetta di elettori astenuti raffrontata, invece, con gli astenuti del 2006 sia il 29% in più è un dato statistico che non mi serviva per esplicare il ragionamento che ho fatto.
sergio canfori
Nov 3, 2012 -
L’antipolitica che io conosco è fatta dagli incompetenti che guidano i partiti di oggi…Grillo è la spia…non la causa del male…..
Marco
Nov 3, 2012 -
Che Grillo sia la spia o meglio il termometro concordo anch’io . Questo significa che Grillo non è ne la causa del problema ne può essere la soluzione.
I Partiti guidati da incompetenti?può essere …. Ma sicuramente non tutti…. Quello che so è che fino a poco tempo fa i cittadini italiani hanno preferito premiare i partiti guidati dai più incompetenti…..