Decreto “Salva Italia” il mio intervento in aula :Cara Lega Basta con il gioco delle bandierine! State mettendo a repentaglio i risparmi dei cittadini.

Decreto “Salva Italia” il mio intervento in aula :Cara Lega Basta con il gioco delle bandierine! State mettendo a repentaglio i risparmi dei cittadini.

Decreto “Salva Italia” il mio intervento in aula :Cara Lega Basta con il gioco delle bandierine! State mettendo a repentaglio i risparmi dei cittadini.  

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Signor Presidente, con il cosiddetto decreto salva-Italia, sul quale voterò favorevolmente, diamo una risposta importante alle necessità del nostro Paese: salviamo appunto l’Italia. Rispetto a tanti interventi di critica che ho sentito, credo fosse dovere del Governo e del Parlamento di questo Paese salvaguardare i risparmi dei cittadini, le pensioni, il lavoro, anche perché sappiamo cosa è successo in Grecia, dove, viceversa, si è andati al default.
Relativamente alla questione equità, ci sono in particolare alcune norme che, dal mio punto di vista, cambiano completamente lo scenario rispetto a tutte le manovre approvate fino ad oggi. Ne cito solo due: la tracciabilità e l’eliminazione del segreto bancario. Il vero dramma e l’iniquità di questo Paese è la grande evasione fiscale: 250 miliardi di euro di evasione ed elusione. Fintantoché non combattiamo questa piaga (che viceversa potremo vedere come una risorsa nel momento in cui la combatteremo) nel nostro Paese non potrà esserci equità.
Voglio poi soffermarmi sulla questione particolare dell’IMU, tanto sollevata dalla Lega. Ho sentito tante cose in queste ore di dibattito: in particolare, ho sentito alcuni amici e colleghi della Lega sostenere punti di vista diversi da quelli che sostenevano un anno fa, quando abbiamo affrontato il federalismo municipale e quando ci dicevano nei corridoi della Commissione bicamerale: «Peccato che abbiamo tolto l’ICI». In un Paese che si vuol fare federale la peggior cosa è infatti l’eliminazione della tassazione sulla prima casa come possibilità di entrata per gli enti locali e per i Comuni. (Applausi del senatore Astore).


Quindi, mi dispiace sentire che una forza che ha fatto del federalismo il suo obiettivo non consideri invece l’effettiva opportunità di conseguire la famosa autonomia impositiva da parte dei Comuni, cosa che non si realizzava con l’approvazione del federalismo municipale, perché le tasse continuavano ad andare a Roma, e quindi non cambiava assolutamente nulla. Così, invece, si ritorna all’autonomia impositiva. Sono stato sindaco fino al 2003: ebbene, i sindaci che hanno operato fino a quel periodo erano più liberi e autonomi di oggi e avevano più risorse.
Credo che con questo sistema ci sia veramente la possibilità di conseguire l’autonomia. I leghisti dovrebbero invece chiedere di abbassare la pressione fiscale IRPEF, che pesa solo su alcune categorie, e per l’85 per cento su lavoratori dipendenti e pensionati. Questa è equità: non il contrastare l’IMU. Certo, per quanto riguarda l’IMU c’è il problema che le rendite catastali sono inique, e quindi, nel momento in cui andiamo ad applicare un unico coefficiente di moltiplicazione alle rendite, moltiplichiamo quell’ingiustizia.
Ho fatto una stima e ho chiesto dei dati anche all’Agenzia del territorio: sapete quante abitazioni in Italia hanno una rendita inferiore ai 370 euro, il che vuol dire che pagheranno da zero a un massimo di 50 euro? Sono 14 milioni. Ciò vuol dire che l’IMU, fatta così, costerà tantissimo a Roma, ma pochissimo in alcuni Comuni del Veneto, e questo creerà un problema all’autonomia finanziaria di quei Comuni. (Applausi del senatore Morando). Serve quindi un meccanismo diverso per le detrazioni, che sia diversificato, e serve ragionare in modo diverso sulla determinazione delle rendite. In questo modo creeremo veramente un sistema autonomo dove i servizi pubblici siano sulle spalle di tutti: non solo del lavoratore dipendente e del pensionato, ma anche degli evasori.
Infine, un appello alla Lega. Cari amici della Lega, voi avete fatto del federalismo l’obiettivo programmatico di questa legislatura e non capisco perché vi fermiate in questo momento. Non capisco perché non vi mettiate insieme con noi, perché anche nel PD e nel PdL ci sono tantissimi parlamentari convinti che il federalismo sia lo strumento per combattere l’evasione e il sommerso. Allora, perché non fate e non chiedete con noi le modifiche necessarie affinché si completi quel disegno riformatore? Viceversa, preferite fare il gioco delle bandierine: guardate che dalle nostre parti vi hanno capito e mi hanno chiesto se il federalismo lo volete davvero o volete fare il gioco delle bandierine. Caro collega Franco, io ci vado alle assemblee, e i cittadini ci capiscono, perché chiedono che noi parlamentari siamo dei buoni padri di famiglia, e non che agitiamo le bandierine: perchè promettendo il Paese dei balocchi, questo Paese l’avete portato a “ramengo”. (Applausi dal Gruppo PD e del senatore Astore).

 

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