In campagna elettorale spesso e volentieri capita che qualche candidato racconti frottole o che addirittura disconosca le azioni svolte e le decisioni prese negli anni precedenti. E’ il caso di EQUITALIA. Credo che per la correttezza della mia azione politica sia necessario diffondere e pubblicare la verità relativamente a questa azienda pubblica incaricata della riscossione dei tributi. Cercherò di rispondere ad alcune domande che i cittadini spesso ci fanno. Le domande sono queste:
-Chi ha fatto nascere Equitalia?
-Quando è nata Equitalia?
-Quali sono i benefici determinati da un’azienda pubblica di riscossione?
-Quali sono le modifiche fatte per rendere Equitalia più giusta?
Quali sono le ulteriori modifiche necessarie per migliorare ulteriormente questo servizio pubblico?
Riscossione S.p.A., che nel 2007 ha cambiato nome in Equitalia S.p.A., è stata istituita dal Governo Berlusconi nel 2005 (con l’art. 3 del decreto legge n. 203 del 30 settembre, convertito con modificazioni nella legge n. 248 del 2 dicembre 2005). Il servizio nazionale della riscossione dei tributi, prima affidato a concessionari privati, è così tornato in mano pubblica. Gli effetti benefici determinati , in questi anni, da Riscossione S.p.a. prima e da Equitalia S.p.a. poi in questi anni sono :
-La nascita di una struttura pubblica di riscossione dei tributi ha comportato diversi miglioramenti strutturali è ha portato trasparenza ;
-Ha ridotto i costi a carico dello Stato facendo progressivamente venire meno il finanziamento riconosciuto per questa attività ai concessionari privati prima della costituzione di Equitalia di circa 500 milioni di euro annui;
-Ha razionalizzato la presenza sul territorio degli sportelli omogeneizzandone le procedure;
-Ha prodotto un aumento della cosiddetta adesione spontanea alle richieste di pagamento degli enti creditori;
-Ha comportato una massiccia informatizzazione degli enti che ha prodotto un notevole risparmio di costi ed una forte riduzione degli errori nella trasmissione dei ruoli;
Con l’istituzione e l’entrata in funzione di Riscossione S.p.a. e di Equitalia lo Stato si è finalmente dotato di un sistema efficace di riscossione coattiva, prima carente. Va rammentato che tra le molte forme di evasione, una delle più insidiose è quella da mancato versamento. In sostanza, il contribuente è corretto su tutti i fronti (fattura regolarmente, dichiara il reddito imponibile vero, ecc.), tranne uno : “omette” di versare quanto dichiarato. Evita le sanzioni (più gravi) connesse alla dichiarazione infedele, ma evita di pagare le imposte dichiarate, sperando di non incappare in controlli (peraltro ormai agevoli, in forma automatizzata) ma soprattutto confidando nell’incapacità del fisco di prendere coattivamente quanto dovuto.
Come esempio della diffusione di questi atteggiamenti, va segnalato che di quanto dichiarato dai contribuenti che hanno aderito all’ultimo condono “tombale”, quello del 2002, disposto dal governo Berlusconi, alla fine del 2011 risultavano ancora non pagati circa 3 miliardi di euro.
Numerose iniziative sono state intraprese negli ultimi anni per migliorare il rapporto coi contribuenti:
-Migliore informativa ai contribuenti;
-Maggiore chiarezza e leggibilità delle comunicazioni;
-Possibilità di rateizzare i pagamenti;
-Limiti all’applicabilità delle forme di coazione più invasive (ad esempio: l’ipoteca sugli immobili è stata limitata ai casi in cui l’importo dovuto eccede soglie elevate; ecc.);
-Attenzione ai casi particolari con la creazione dello sportello “Amico”;
-Collaborazione con associazioni di categoria ed ordini professionali per velocizzare la gestione delle attività per categorie particolari (artigiani, commercianti, commercialisti, consulenti del lavoro, ecc.);
-Attivazione del meccanismo della compensazione tra debiti e crediti vantati da pubbliche amministrazioni;
-Miglioramento delle procedure a tutela del contribuente, nel caso di cartelle contestate (a tale proposito va ricordato come dal riscontro dei dati in possesso di Equitalia ben il 70% dei casi di errori nelle cartelle siano imputabili ai Comuni);
In riferimento all’ultimo punto, va segnalato che da ultimo, con la legge di stabilità per il 2013, è stato approvato un emendamento, che recepisce una proposta legislativa di iniziativa parlamentare approvata all’unanimità dalla Commissione finanze del Senato, che regola il diritto del contribuente a ottenere da Equitalia la sospensione della procedura di esazione, se esibisce documentazione che comprovi che quanto richiesto non è dovuto. Se l’ente impositore non fornisce in tempi congrui a Equitalia documentazione comprovante la legittimità della richiesta, il ruolo è annullato.
Per chiudere, vanno ricordati i circa 50 miliardi recuperati da Equitalia sin dalla sua nascita. In particolare, a fronte di circa 10 miliardi riscossi nel triennio 2003-2005 antecedente alla costituzione di Equitalia, sono stati riscossi da Equitalia circa 19 miliardi nel triennio 2006-2008 e altri 25 miliardi nel triennio 2009-2011.
Vanno ulteriormente modificate le norme relative all’applicazione di interessi e sanzioni, spesso il cittadino e i rappresentanti politici se la prendono con Equitalia per i tassi d’interesse applicati o per l’eccessivo carico, a volte esponenziale, delle sanzioni. La realtà è che quei tassi e quelle sanzioni sono stabilite da norme di legge che vanno modificate. Quindi la responsabilità su sanzioni ed interessi va ricercata nelle normative e nelle circolari : Equitalia è un ente esecutore, se ci sono normative o circolari sbagliate vanno modificate da Governo, Parlamento e/o Agenzia delle Entrate.
Marco Stradiotto