Cari amici, sono stanco di sentire parlare della RAI e di televisioni , sono stanco di sentir parlare della Commissione di vigilanza e del suo Presidente. Mi dispiace constatare che mentre negli altri Paesi occidentali i leader politici si stanno impegnando a lavorare con tutte le energie per dare risposte alle problematiche economiche , in Italia dedichiamo più tempo alla RAI che ai temi economici reali. Certo l’anomalia relativa al conflitto di interessi, nel campo dell’informazione e della pubblicità , del nostro Presidente del Consiglio rendono il nostro paese estremamente diverso da tutti gli altri Paesi occidentali. Sicuramente non è parlando della RAI o dei suoi assetti che riusciremo a far ripartire l’economia italiana. Inoltre continuando a parlarne non facciamo altro che dedicarci al tipo di gioco preferito dal nostro avversario politico, su questo campo Berlusconi è imbattibile.
Nel giro di qualche mese non ci sarà telegionale o talk show o fictions che riuscirà a nascondere la realtà:. Abbiamo davanti a noi un periodo difficile. l’aumento delle richieste di cassa integrazione e dei licenziamenti, è già una realtà di questi giorni , nei prossimi mesi sarà ancora peggio. I consumi ristagnano per due motivi : le famiglie sono in difficcoltà ormai da tempo, non arrivano alla fine del mese; Il secondo motivo dipende dal diffuso senso di insicurezza e paura, per quello che accadrà in futuro, questo comporta che anche le persone che avrebberò la possibilità di spendere non lo fanno in attesa di tempi migliori. Bisogna intervenire con urgenza per accrescere il potere d’acquisto delle famiglie . Solo in questo modo i consumi possono ripartire contribuendo tra l’altro a creare, in modo rapido e tempestivo, quegli effetti necessari di cui il mondo dell’impresa ha bisogno in questo particolare momento. Inoltre, è necessario sostenere le aziende che ne hanno bisogno, in modo particolare quelle che in questo periodo stanno affrontando le maggiori difficoltà.
Mario
Dic 9, 2008 -
55% o 36% ? 3 o 10 anni? o niente?
“del doman non c’è certezza… chi vuol essere lieto sia”
Il nostro Governo ha pensato bene di cambiare le norme di agevolazione fiscale per gli interventi di risparmio energetico sugli edifici togliendo prima l’obbligo di certificare gli edifici dal punto di vista energetico ed ora eliminando l’automatico riconoscimento dell’agevolazione fiscale al 55% (in tre anni ) con la clausola del SILENZIO = DISSENSO concedendo eventualmente una detrazione fiscale del 36%, ma in 10 anni, sempre se non si supera un tetto prestabilito.
Al di là delle smentite sulla retroattività per il 2008, senza però dire con quale copertura, per il futuro le domande andranno presentate a partire dal mese di giugno, poi passerà un mese di attesa per la risposta del Ministero delle Entrate per sapere se si ha diritto al 55% (in 3 anni) o al 36%( in 10 anni) o a niente per cui il tempo utile per fare i lavori, se proprio non ti è passata ancora la voglia, sarà da agosto, mese di ferie, a dicembre, mese freddo e piovoso che poco si presta per i lavori edilizi esterni.
Con questa mossa, che tra l’altro non ci costerà niente ed anzi libererà un sacco di soldi che potranno essere destinati più serenamente per ALITALIA o il ponte di Messina, il nostro Governo otterrà i seguenti vantaggi per l’economia del paese:
• Aumenteranno i consumi voluttuari perché i privati avranno molti più soldi a disposizione dal momento che, nell’incertezza, sarà molto difficile che qualcuno decida di investirli nella propria casa per il risparmio energetico e come effetto collaterale la gente sarà più felice ed ottimista perché è noto che fare “shopping” provoca euforia.
• Diminuirà il carico fiscale di cittadini ed imprese, perché se qualcuno si ostinerà ancora a sprecare soldi per cambiare la caldaia o isolare la casa certamente gli converrà farlo in nero risparmiando l’IVA e le tasse sui redditi di impresa
• I proventi da IVA, accise e tasse e addizionali varie per gli enti locali che lo stato incassa per circa il 40% sulle bollette del Gas e circa il 20% su quelle dell’Energia potranno mantenersi ai livelli attuali, perché i consumi di energia così certamente non diminuiranno, garantendo automaticamente dei buoni introiti senza la necessità di imporre nuove tasse o aumentare le aliquote IVA che sono sempre cose spiacevoli e provocano inutili polemiche
• In assenza di uno sviluppo delle energie alternative e dei risparmi energetici si potrà giustificare meglio il programma nucleare e così anche l’Italia fra 15 anni potrà avere le sue centrali nucleari
• I consumi sostenuti manterranno la domanda di petrolio che ora, come si sa, è in crisi e così l’ENI, il cui azionista di maggioranza è il Tesoro , potrà avere utili e distribuire dividendi; per non parlare dei Paesi Arabi che mantenendo alti i loro profitti ci daranno più volentieri una mano a sostenere le nostre banche in crisi
• L’aumento della temperatura ambiente per l’effetto serra avrà effetti positivi rilanciando il settore dei condizionatori ed anche i consumi estivi di energia elettrica che già risentono del calo della produzione industriale.
Ragazzi questa sì che è finanza creativa!
Treviso 4 dicembre
(informazioni ricavate da http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/12/detrazione-risparmio-energetico-privati-esclusi.shtml?uuid=70071828-c116-11dd-b2c0-736ae4b7529a&DocRulesView=LiberoDa SOLE 24 ORE
La domanda da inviare alle Entrate per chiedere la detrazione Irpef e Ires del 55% sugli interventi sul risparmio energetico è in vigore dal 29 novembre ma interessa investimenti effettuati in tutto il 2008.
Gli adempimenti precedenti
Prima dell’entrata in vigore del Dl 185/08, per usufruire dell’agevolazione per gli interventi sul risparmio energetico, dopo aver acquisito l’asseverazione di un tecnico abilitato per la rispondenza degli interventi alla normativa, era sufficiente inviare al l’Enea la scheda informativa e l’attestato di certificazione energetica o di qualificazione energetica, entro 90 giorni dalla fine dei lavori. I privati dovevano anche effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario. La procedura, quindi, consentiva di pianificare finanziariamente l’intervento, calcolando in anticipo le minori imposte (Irpef e Ires) risparmiate in tre o dieci anni. Dopo questi adempimenti, l’utilizzo del bonus fiscale, pari alla detrazione da Irpef o da Ires del 55% della spesa sostenuta, poteva avvenire direttamente in dichiarazione dei redditi, senza necessità di preventiva approvazione da parte dell’Enea o delle Entrate.
L’agevolazione 55% è stata introdotta dalla Finanziaria 2007 (legge 296/06) e riguardava inizialmente solo gli investimenti sostenuti nel 2007. La Finanziaria 2008 (articolo 1, comma 20, legge 244/07) ha prorogato gli sconti Irpef e Ires per gli anni dal 2008 al 2010, consentendo a privati e imprese di pianificare in tre anni gli investimenti, calcolando in anticipo i flussi finanziari, al netto del beneficio fiscale.
Gli interventi possono riguardare qualunque immobile (abitazioni e no) e sono agevolati privati, imprese e professionisti. Oltre alla detrazione, imprese e professionisti possono dedurre anche gli ammortamenti degli investimenti effettuati.
La nuova domanda
Con il Dl 185/08, per poter ottenere il bonus fiscale per gli interventi del 2008, 2009 o 2010 (non per il 2007), oltre all’invio consuntivo all’Enea della documentazione, privati, professionisti e imprese dovranno inviare domanda alle Entrate. Solo se ci saranno i fondi sufficienti, sarà possibile detrarre il 55% in dichiarazione dei redditi. Le istanze verranno accolte dalle Entrate secondo l’ordine cronologico di invio e l’esito dovrà essere comunicato agli interessati entro 30 giorni dalla ricezione dell’istanza.
In cerca della detrazione
Solo per le spese sostenute nel 2008, la domanda alle Entrate va presentata dal 15 gennaio 2009 e fino al 27 febbraio 2009. Inoltre, solo per le persone fisiche e solo per gli interventi del 2008, si potrà usufruire della detrazione Irpef del 36%, in luogo di quella del 55%, se non si presenterà l’istanza alle Entrate o se si riceverà la comunicazione di diniego. In questo caso, il limite massimo delle spese agevolate sarà pari a 48mila euro per ciascun immobile e lo sconto Irpef dovrà essere ripartito in 10 rate annuali di pari importo.
Per usufruire di questa detrazione Irpef del 36%, non valgono le tipiche regole delle ristrutturazioni edilizie: quindi, non è necessario inviare comunicazione a Pescara e alla Asl locale. Si ritiene, comunque, che dovrà essere inviata la consueta documentazione del 55% all’Enea.
Chi ha eseguito (e pagato, per i privati) i lavori nel 2008, dovrà inviare all’Enea la comunicazione entro 90 giorni dalla fine dei lavori e dovrà presentare telematicamente la domanda alle Entrate dal 15 gennaio 2009 e fino al 27 febbraio 2009. Se la richiesta verrà scartata per mancanza di fondi, non potrà ripresentarla successivamente, per richiedere l’utilizzo dei fondi per il 2009. I privati si dovranno accontentare del 36% di detrazione Irpef, le imprese della deduzione degli ammortamenti.
Per gli interventi effettuati «nei due periodi d’imposta successivi», cioè nel 2009 e nel 2010, l’istanza va presentata «a decorrere dal 1° giugno e fino al 31 dicembre di ciascun anno».
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/12/ristrutturazioni
Eliminare la retroattività dalle regole stringenti del decreto legge 185/08 è un segnale di conciliazione da parte del Governo, ma si deve fare molto di più per andare nella direzione di un piano energetico per l’edilizia, sia per quanto riguarda il recupero che per il nuovo». Paolo Buzzetti, presidente dei costruttori dell’Ance, ha commentato così l’apertura di Giulio Tremonti, intervenendo alla rassegna Urbs08 sulle trasformazioni urbane.
Anche il centro studi dell’Ance ha messo a punto uno studio per valutare gli effetti dello sgravio del 55%.
«Le richieste di detrazione fiscale del 55% per interventi finalizzati al risparmio energetico – afferma il documento – sono state secondo l’Enea 106mila nel 2007 per una spesa complessiva di circa 1.500 milioni di euro e dovrebbero raggiungere quota 244mila a fine 2008. Il numero di interventi relativi all’anno 2008 sono quindi stimabili in circa 138.000. Ipotizzando per il 2008 una spesa media analoga a quella del 2007, pari a 14.150 euro per intervento, si stima in circa 1.950 milioni di euro la spesa complessivamente sostenuta nel 2008. L’ammontare complessivo della detrazione risulterebbe pertanto di 1.070 milioni di euro e di 356 milioni di euro l’anno per i tre periodi di imposta successivi».
I limiti di spesa complessiva per l’erario fissati dal decreto legge 185/2008 è di 82,7 milioni di euro per l’anno 2009, 185,9 milioni per il 2010 e 314,8 milioni per il 2011. Questi limiti «ridurranno la dimensione di un mercato che avrebbe invece forti potenzialità di espansione».
Il limite di spesa complessiva previsto consentirebbe per il centro studi Ance l’attivazione di un massimo di 35.000 interventi rispetto ai 138mila stimati per il 2008.
Per questo i costruttori – ma anche gli altri settori della filiera edilizia – si attendono il mantenimento di un forte intervento organico anche per i prossimi anni. «Non è comprensibile questo tipo di limitazione a un provvedimento – afferma ancora l’associazione dei costruttori – che, in due anni dalla sua entrata in vigore, aveva permesso più di 200mila interventi, tra aziende e privati, con ricadute importanti sui consumi di energia, sulla riduzione delle emissioni inquinanti, sul raggiungimento degli obiettivi di Kyoto».
«Abbiamo già atteso due anni – ha detto Buzzetti – per le norme tecniche, non è in questo settore che si possono fare dei tagli. Lo chiede l’Europa per ridurre l’inquinamento atmosferico ed è stato valutato che costruendo con tecnologie adeguate, si spende il 12% in più, ma poi nel giro di tre anni il costo dell’energia diminuisce anche del 30 per cento».